sabato 2 maggio 2009

SAMA - LaTorre Carbonia 5-2 (dcr; 1-1)

Apoteosi. La SAMA A.C. è campione regionale Over35. Il titolo è stato conseguito al termine della seconda, infinita, partita giocata sabato in quel di Santa Maria La Palma, in un pomeriggio estivo dall'elevata temperatura. Partita estremamente vietata ai deboli di cuore. I campioni in carica de La Torre Giovani Sulcitani Carbonia arriva al campo con notevole ritardo e subito riserva un'amara sorpresa al tatticissimo Mister Castracane: i singoli elementi sulcitani non si conoscono fra di loro e si presentano all'ingresso del loro spogliatoio. Ciò comporta che, fin dal riscaldamento, gli avversari si chiamino per numero di maglia anzichè per nome, creando panico nel coach sassarese, sempre attento a programmare ogni gara nei minimi dettagli. "La situazione che si è creata mi sfugge di mano" diceva ai propri atleti riuniti poco prima dell'appello dell'arbitro "quelle scarne notizie che avevo riguardo i carboniensi a nulla valgono se questi si chiamano per numero di maglia. Lo fanno apposta per non rivelare la propria identità, mentre sicuramente sanno tutto di noi."
All'ingresso in campo, i rossoblù si schieravano con una formazione rimaneggiata, frutto di importanti assenze e di infortuni del giorno precedente, presentando Dudek in porta, Vampeta, Fanna, Prohaska e Bettarini in difesa, Stielike, Pecci e Calloni a centrocampo con Mutu, Galderisi e MisterD in avanti. Al calcio d'inizio, i timori del mister si rivelavano fondatissimi: con abile palleggio e furbo nominarsi per numero, la gara sembrava avviarsi verso un'interminabile estrazione del lotto ed i sulcitani prendevano il sopravvento nel controllo di palla, tuttavia senza rendersi mai pericolosi. In più, il loro incomprensibile idioma mandava su tutte le furie il pacato Stielike che, come una novella Cassandra del calcio amatoriale, ammoniva arbitro e compagni con un laconico "No vi cumprendu nudda, ma a me mi bari chi zi so pigliendi pa lu gulu!!" Queste parole riuscivano a risvegliare l'ardore in ogni rossoblù che, sfidando afa e sete, riuscivano a ristabilire equilibrio in campo e ad affacciarsi più di una volta dalle parti del bravo portiere locale. Ma di occasioni da rete, nessuna, se non un tiro velenoso del LaTorre da fuori area, abilmente smanacciato dall'attento Dudek. Il primo tempo si concludeva con un giusto 0-0, ma con il Mister Tritagomme alla disperata ricerca di un'escamotage per scardinare la tattica avversaria. Con un doppio cambio, Vavassori per Vampeta e Briegel per Stielike, la SAMA rientra in campo e rincomincia a giocare in attesa di ricevere informazioni dalla panchina. E proprio dopo qualche minuto, un fuorigioco dubbio segnalato dal guardalinee faceva esplodere il serafico Mister Trentalance :"Maporcdiquelbastardunpretchemivuolinchiescontuttsantsuorecardinal assiem!!" Dinanzi alla richiesta di spiegazioni di arbitro, giocatori e panchinari, il viso paonazzo s'illuminava rubicondo come le sue maniglie estive"Ma, signor arbitro, chiamavo i miei ragazzi con il proprio codice fiscale!". Eccola la carta segreta. Da quel momento, suoni incomprensibili ai carboniensi arrivavano dalla panchina dei sassaresi che, rinfrancati da cotanta idea tattica, si riversavano in avanti schiacciando letteralmente lo spaurito avversario: occasioni a raffica, con clamorose palle goal sbagliate o sventate dall'abile secondo portiere, entrato nella ripresa. Un assedio costante, feroce, con l'avversario ormai alle corde e pronto a gettare la spugna. Ed all'ultimo minuto, l'incredibile: Bettarini cercava di suggellare il suo splendido torneo entrando in area e dopo aver scartato mezza difesa portiere incluso, tirava a botta sicura colpendo il 300° palo della stagione rossoblù. Nel capovolgimento di fronte, primo contropiede dei rossi sulcitani e, dopo un rimpallo da paperissima, la palla scivolava lemme lemme verso la porta dando l'incredibile quanto insperato vantaggio al La Torre. Palla in centro e tre minuti di recupero: SAMA in avanti con furore ed alla prima azione collezionava l'ennesimo calcio d'angolo della gara che creava una mischia in area nella quale sbucava proprio Bettarini che, con una semigirata al volo, rendeva giustizia riportando la gara in parità.
Calci di rigore: nessun errore SAMA, grande prestazione di Dudek.
Ed è leggenda.
SAMA A.C.:
Dudek: voto 8. Sta a guardare la gara fino all'ultimo, per prendere un goal immeritato. Ha la possibilità di rifarsi sui rigori e la sfrutta pienamente. Felino.
Prohaska: voto 8. Sfida il caldo con discese senza freni dimostrando oggi più d'ogni altra volta che le motivazioni rendono più delle differenze d'età. Eterno.
Fanna: voto 8. La sua disperata rincorsa dietro il pallone dell'1-0 era dovuta alla promessa di portare il trofeo in dote alla piccola Camilla. I rigori lo rianimano. Mastino.
Vampeta: voto 8. Un successo seguito da sempre, una delle colonne della squadra dalla fondazione ad oggi. E puntazzoni a gogò anche in finale. Pragmatico.
Bettarini: voto 9. Due partite di finale giocate ad altissimi livelli come mai aveva fatto in campionato. Un goal pesantissimo, due rigori ineccepibili. Strepitoso.
Stielike: voto 8. Schierato in un ruolo da lui poco amato, ringhia al solo sentire idiomi a lui sconosciuti. E guai a sostituirlo. Indemoniato.
Pecci: voto 8. Avanti ed indietro per il campo in moto perpetuo, dalla prima partita di settembre alle finali di maggio. Miglior Acquisto.
Calloni: voto 8. Uno di quelli che produce adrenalina a dismisura nelle partite che contano. Soprattutto grazie ad alambicchi di gran spessore. Furioso.
Mutu: voto 8. Il nome ha mascherato le potenzialità agli avversari di turno che avrebbero intuito certamente le nefaste conseguenze dal suo precedente appellativo. Arrogutottu.
Galderisi: voto 8. Dovendo associare un giocatore allo spirito di sacrificio ed altruismo, sicuramente meriterebbe la menzione. Stoico.
MisterD: voto 8. dopo una vita a dar ordini in panchina, si ritrova a subire direttive, calcioni e bestemmie sul campo. Ma se la cava egregiamente. Rispolverato.
Vavassori: voto 8. Un gigante fra i pigmei carboniensi, risparmia l'elevazione per impegni più probanti. Watusso.
Briegel: voto 8. Rincalzo di lusso in un secondo tempo in cui la difesa è poco impegnata. Dà una mano all'attacco con le sue folate offensive. Imbizzarrito.
Casillas: voto 8. Con l'organico a pezzi diventa prezioso per il centrocampo nei minuti finali e nella sequenza dei rigori segnando con freddezza. Jolly.
Mister Carpediem Scopigno: voto 10. Aveva promesso di ritirare le dimissioni solo in caso di vittoria alle regionali. E così è stato. CONFERMATISSIMO!


Rigori SAMA - LaTorre


Casillas versione Chilavert: 1-0



Dudek in surplace: 1-0



MisterD segna e non esulta: 2-0



Dudek colpito in pieno: 2-0



Bettarini MVP del match: 3-0



Dudek sfiora la serie perfetta: 3-1



Prohaska per la storia: 4-1. Campioni Regionali

venerdì 1 maggio 2009

SAMA - Sarrabus Muravera 3-1 (dcr; 0-0)

Clamoroso a Carbonazzi. Per la prima giornata delle finali regionali Uisp riservate alle squadre Over35, ciò che doveva esser una partita di calcio si è miseramente trasformata in una triste ricerca d'indentità delle formazioni in campo. Di fronte, i validi eroi sassaresi della SAMA A.C. ed i biancorossi della Sarrabus di Muravera. Il primo caso della giornata vedeva protagonisti proprio gli ignari atleti del sud-ovest sardo che, invitati ed alloggiati ad Alghero, luogo principe della manifestazione, si ritrovavano indirizzati in una località a loro totalmente sconosciuta, neanche ritrovabile sui più moderni navigatori satellitari: Carbonazzi.
Qualcuno scaltro e forte di un passato di studi classici, si lanciava nell'analisi etimologica della parola, individuando una radice comune all'abitato sulcitano di Carbonia ed ipotizzando il diminutivo cagliaritano di un nuovo centro sportivo della località mineraria sulla falsariga del ben più celebre Milanello per Milano: "Itta n'dìsciu deo, appos cumprèndiu Carboniazzi e appo pinsàu a unu campu pitticcu!". Fatto sta che i disagiati muraveresi si presentavano nel rione sassarese con consistente ritardo ed in formazione assai rimaneggiata, avendo perso diversi elementi fra le impervie stradine dell'iglesiente. Ma era solo il preludio di ciò che sarebbe accaduto. Dopo aver preparato accuratamente la formazione, il Mister sassarese Marinacci, andava incontro agli ospiti per dar loro il benvenuto e far gli onori di casa, incrociando proprio il mister biancorosso che, porgendogli la mano, si presentava con:"Molto lieto, Mister Saponaro". Era l'inizio della fine; ogni buon presupposto di divertimento e gemellaggio trovavano nel contempo l'alba ed il tramonto, la nascita e la morte. "Se permette, se al mondo esiste un Mister Saponaro, quello sono io!" rivendicava stizzito il Mister Travertino e, di fronte alla chiara manifestazione spaesata dell'interlocutore, insisteva:"Se siete venuti qua convinti di toglierci l'unica cosa che ci rimane di questa annata disgraziata state sbagliando proprio: la nostra identità è ancora chiara, la mia più di tutti! E questo campo determinerà chi ha ragione".
La tenzone era accettata dall'undici ospite che fin da subito cercava di cogliere di sorpresa i rossoblù: nelle file biancorosse, lo scaltro Saponaro muraverese decideva di schierare dal primo minuto quell'Agus destinato a colpire nell'orgoglio l'anima sassarese del prode omonimo Stielike, da sempre incerto sulle proprie origini. Ma l'effetto sorpresa durava ben poco: il viaggio si faceva sentire, il caldo del campo amico di Carbonazzi rendeva duro l'adattamento dei poveri biancorossi, già sfasati dalla differenza di fuso orario, così la partita prendeva una piega decisamente a favore dei padroni di casa che attaccavano a testa bassa, tenendo sempre le redini del gioco e creando svariate occasioni da rete. Ma era ancora il muraverese Saponaro a rendere difficile la vita del sassarese Saponaro: con indicazioni in lingua indigena, consigliava ai propri difensori di individuare parentele improbabili con il trio d'attacco della SAMA A.C.. Ne facevano le spese Caniggia-Ledda e Galderisi-Faedda che pagavano la doppia "d" finale con domande tipo "Ma parente de tzia tottoedda sese" o ancora "Deo t'appo bìu intzurpàu a paschixedda:a ses tue scardogau?", frasi di difficile interpretazione che avevano il solo scopo di distrarre la loro attenzione al momento delle conclusioni in porta. Ma più di tutti ne soffriva il mancino Mutu-Puxeddu che, a furia di ribadire le proprie origini carboniesi e garantire agli avversari di far loro da guida per il rientro ad Alghero, finiva per chiedere la sostituzione, stremato da cotante pressioni. A questo, si aggiungeva l'arbitro che, nel dare spiegazioni alle sue interruzioni di gioco, usava un campidanese stretto che lo rendeva in tutto e per tutto simile al modo di esprimersi del più famigerato ed amato Byron Moreno dei mondiali coreani.
Ma nonostante la marcata supremazia rossoblu, erano i calci di rigore a determinare il vero vincitore della giornata: e, nonostante l'errore di Caniggia, i biancorossi trovavano la giornata di grazia di Valeri-Casillas e la giornata no del loro Totti, autore di un vero e proprio cucchiaio di legno.
Al triplice fischio finale, scene di gioia e giubilo nella panchina sassarese; ma proprio il mister vincitore andava prontamente a riconoscere l'onore delle armi all'avversario "Mi spiace, sei stato un valido avversario, ma d'ora in poi dovrai scegliere un altro nome". Il muraverese, con le lacrime agli occhi, ribatteva:"Grazie. Hai vinto tu. E ti concedo di scegliere per me con quale cognome continuerò la mia esistenza". "Perchè non provi con Maiaroli?" suggeriva il rossoblù, trovando dieci minuti di attonito silenzio, prima di un laconico "No, grazie. Meglio niente. Penso vivrei con il problema di dovermi ricordare sempre un qualcosa di simile ad un anagramma".
Formazioni:
SAMA A.C.:
Casillas: voto 8. Prende il sole per due tempi interi fino ai rigori, dove il bel tepore passa sulle spalle e lo scalda giusto in tempo per chiudere lo specchio. Inoperoso.
Briegel: voto 8. Salta, scatta, corre, scivola come un ragazzino, di cui conserva la zazzera che lo fa somigliare al Maldini di un decennio fa. Pendolino.
Vampeta: voto 8. Nelle rare volte in cui è chiamato in causa esibisce le sue qualità: chiusura e rilancio alla Gonzaga. Giavellottista.
Vavassori: voto 8. Continua la serie positiva di questo scorcio di stagione. Al centro della difesa ha trovato il suo habitat naturale. Torre.
Prohaska: voto 8. Spinge tante di quelle volte come mai aveva fatto quest'anno: le finali lo esaltano e percorre chilometri in nonchalance. Promessa.
Stielike: voto 8. E' come mettere un rottweiler in un asilo per far star buoni i bambini. Le rare volte in cui sgarrano, ringhia. Guardiano.
Pecci: voto 9. La nostra fortuna è di avere un giocatore che compie i 35 anni un mese prima delle finali regionali. Differenza.
Calloni: voto 8. Altro giocatore che si esalta quando vede colori di maglie dissimili dalle solite incontrate in campionato. Ultimo a mollare. Capitano.
Mutu: voto 8. Nel primo tempo è una lama nel burro della difesa ospite. Nel secondo, il caldo lo scioglie, dato che è fatto di burro nero. Annaspante.
Caniggia: voto 8. Gioca una delle sue migliori partite in rossoblù, dove coglie una traversa e si procura due rigori non dati. Cicca il penalty alla lotteria. Rinato.
Galderisi: voto 8. La sfortuna gli si accanisce contro quando in due chiare occasioni la palla sfiora il palo. In più, accusa quel fastidio che lo perseguita tutto l'anno. Volitivo.
Fanna: voto 8. Gioca nel secondo tempo e non sporca neanche la maglietta. Tenta la sortita offensiva, ma offensiva è l'idea di tentarla. Vacanziero.
Bettarini: voto 8. Entra nella ripresa e si scatena sulla fascia destra creando diverse azioni pericolose. Segna con freddezza il rigore. Determinato.
Carlo Sassi: voto 8. Otto sono i minuti in cui riesce ad entrare in campo, rischiare la disidratazione, non vedere una palla ed uscire per infortunio. Che finale! Determinante.
Chinaglia: voto 8. Recuperato in extremis, dimostra ampiamente di non essere in forma quando non trasforma palle goal che in altri tempi avrebbe realizzato. Sempre a disposizione della squadra. Devoto.
MisterD: voto 8. Lo storico Kuntakinte è rispolverato e fa la sua ennesima apparizione in una finale regionale. La polvere lo annebbia in un paio di occasioni ma fa starnutire anche gli avversari. Arma segreta.
Mister A B C D E F G H...ecc: voto 8. La guerra d'identità non lo turba, anzi, gli regala quel vigore che il campionato gli stava pian piano rubando. Vuole il titolo per entrare nella storia. Vittorio Pozzo.
Sarrabus Muravera:
Farris 6,5; Salis 6, Scarlatta 6, Agus 6,5, Saba 6; Ezzis 6,5, Cinus 6, Saponaro 6,5, Lisi 6; Fochi 6,5, Piroddi 6. All: Mister Saponaro 6,5. V.All: Dessalvi 7.


Rigori SAMA - Sarrabus


Bettarini goal: 1-0



Casillas ipnotizza Saponaro: 1-0



MisterD spiazza: 2-0



Casillas sfiora: 2-1



Caniggia inguardabile: 2-1



Fan di Caniggia: 2-1



Chinaglia vuol dire fiducia. 3-1



Cucchiaio di legno. 3-1. Vittoria SAMA