Quarta sconfitta consecutiva. Il crollo della SAMA A.C. è ratificato dall'Ale Castiglia nell'ultimo turno di campionato. Una sconfitta netta, al di là di quanto dica il risultato, che attesta la resa incondizionata dei rossoblù sassaresi che, dopo aver accarezzato il sogno di agganciare la testa della classifica alla vigilia del match contro il Deportivo Turritano, sono letteralmente crollati psicologicamente senza possibilità alcuna di recupero morale. Dopo le sconfitte contro Frassati e Atletico Sennori, già forti sintomi di calo mentale, la sfida con i campioni in carica porto torresi doveva dare gli stimoli giusti per una pronta reazione ed un ultimo tentativo di giocare quantomeno per il terzo posto finale. Invece, il Castiglia si è dimostrata formazione ancor più solida di quel che ci si poteva aspettare da una squadra che si vede pian piano scucire lo scudetto dagli "odiati" cugini: ben messa in campo, potente nelle sue azioni, fantasiosa sulla tre quarti, terribile in avanti. La SAMA A.C. è stata presa a pallonate dal primo minuto fino alla fine, stretta nella propria area di porta, ed il disperato bunker ha ben resistito fino a pochi minuti all'intervallo, quando una punizione dell'ottimo Saiglia andava ad aggirare la barriera ed infilarsi nell'angolino basso della porta difesa dall'incerto Pizzaballa. E negli spogliatoi si verificava ciò che mai era successo nella storia della SAMA: litigi, alterchi, rinuncia al rientro, tutte cose che hanno costretto il Mister Mattatrasa Scopigno a far i salti mortali per riportare una virtuale calma fra i ribelli e, con cambi e preghiere di supplica, riportare in campo undici elementi onde evitare di perdere la faccia. Ma in campo è esistita una sola squadra, che si portava sul 2-0 a metà della ripresa con il bravo Puggioni, abile ad arpionare al volo un cross dalla destra e spedirlo nell'angolo basso della porta. Da segnalare anche una traversa colpita sempre dall'incontenibile Saiglia ed altre belle occasioni sempre avute dalla forte compagine turritana.
Il triplice fischio finale sanciva la fine di una partita a senso unico, non rendeva giustizia all'egemonia vista in campo e decretava soprattutto la rottura di un bel giocattolo, costruito cinque anni orsono e, ahinoi, pare destinato a concludersi in date imminenti.
Voci di corridoio danno addiritura insanabile la frattura avvenuta all'interno dello spogliatoio, con il Mister Santosuosso Scopigno impegnato a recuperare elementi per onorare gli impegni in vista della fine di questo campionato ed evitare di esser accostati ai brutti precedenti verificatisi nello scorso torneo.
