martedì 7 agosto 2007

Il perchè di un nome: Higuita

Molti di voi si sono domandati perchè Higuita sia stato così nominato dai propri compagni della SAMA JCHNUSA: frugando fra blog e siti, ho trovato una cosa interessante riguardo l'Higuita vero, che quasi mitizza la sua figura ma che, ahimè, fa capire il perchè di questo soprannome. Buona lettura.
"Lo Scorpione è lì, davanti l’uscio della sua tana. Finché nessuno lo stuzzica, non c’è ragione per cui debba uscire dal proprio labirinto. Sa bene che lì fuori ci sono i cacciatori, pronti a stanarlo. E hanno tutta l’intenzione di volerci riuscire, anche con le cattive. Eppure la voglia è forte, perché la sua natura è quella d’affondare il colpo; lui sa bene che Dio non l’ha dotato di quel pungiglione in punta di coda solo per difendersi. E nella sua lunga esistenza, le sue punture hanno causato parecchi dispiaceri a molti portieri. All’improvviso, un pensiero percorre la sua mente; anzi, è più un ricordo: quella volta che attaccò un Leone. Doveva essere pazzo, quello Scorpione, per avventurarsi da solo nella Savana. O forse era più semplicemente sé stesso. E si sa che quando ci si mostra per ciò che si è realmente, si finisce per abbassare le difese. E fu così che lo Scorpione venne punito a caro prezzo: uscì palla al piede fino alla metà campo per sfidare il Leone Milla, si fece rubare la sfera e, dopo una rincorsa di almeno quaranta metri, non poté impedire al camerunese d’insaccare a porta vuota. Leoni avanti, Colombia fuori.
Trascorre un lustro. Lo Scorpione è sopravvissuto, e non solo alla zampata del Leone: doping, squalifiche, carcere, droga, vari guai con la giustizia lo hanno profondamente segnato nell’anima (dieci anni dopo, un lifting lo segnerà anche nel corpo, prendendosi per sempre quel volto che ci regalava allegria con boccacce e sberleffi e restituendoci un pallido clone di Kirk Hammett dei Metallica). “La mia vita è un romanzo e voglio che sia Gabriel Garcìa Màrquez a scriverlo”, dirà in futuro Higuita. In quel momento, la zampata del Leone gli rimbalza ancora nella mente, mentre sosta nervosamente lungo l’entrata del suo cunicolo. Quel cunicolo che ha nome Wembley Stadium. E si sente perforare il cervello da quell’impulso che è come un ultrasuono… vai, coraggio… vai e colpisci… è la tua natura, non puoi combatterla, devi assecondarla. I cacciatori annusano l’aria e sentono che stanno per stanarlo. Quei cacciatori sono i coloni inglesi e sanno che cadrà nella loro trappola, perché non resisterà alla sua natura. E sarà punito ancora una volta. Ma si sbagliano di brutto.
Wembley Stadium, 6 Settembre 1995: il Re Scorpione entra nella Storia. I padroni di casa dell’Inghilterra sfidano la Colombia in una tenzone amichevole per la quale non c’è nulla in palio e che non meriterebbe d’essere neppure menzionata dagli annuari del Calcio. Se non fosse per Josè Renè Higuita, estremo difensore della squadra ospite, che s’è già guadagnato dai compagni di squadra il soprannome di “El Loco” (il Pazzo), ma che non pare averne abbastanza di mostrarsi per com’è realmente: estroso ed istrione, elegante ed irritante, fenomenale ed incosciente.Sono trascorsi 22 minuti dall’inizio delle ostilità; Jamie Redknapp, centrocampista, sfiora la follia: memore forse del fatto che il portiere colombiano ha il vizio di sostare fuori dai pali, l’inglese fa partire da circa trenta metri un lungo traversone verso la porta difesa da Higuita. È un cross innocuo, in area di rigore non c’è nessuno ed il numero uno colombiano non dovrebbe far altro che due passi avanti, tendere le braccia al cielo e far suo il pallone. Ma alla follia, il Re Scorpione replica con la Follia: Higuita con le proprie braccia fa leva in avanti, poggiando i palmi delle sue mani sul terreno; inarca il busto con un repentino colpo di reni; e, quando sembra che il pallone stia per scavalcarlo, si fa una sonora risata e lo colpisce con i tacchi delle scarpe, rispedendolo verso il cerchio di centrocampo. Il giorno dopo, il Daily Mirror grida all’impresa, titolando: “La più bella parata della Storia”. Perché nessuno l’aveva mai fatto prima d’allora, se non lo stesso Higuita nel riscaldamento di quella partita (leggenda vuole che Renè si esibì per ben sei volte in quel colpo, deliziando la platea e strappando applausi a scena aperta già prima dell’inizio dell’amichevole). Perché nessuno lo rifarà mai più.
Per la verità, un certo Christian Abbiati da Abbiate Grasso, dieci anni dopo, effettuerà una parata con il tacco destro... ma questa è un’altra storia. E non è nemmeno lontanamente paragonabile a quelle scritte da Gabriel Garcia Marquez."

Qui sotto sono riportate la sua famosa Parata dello Scorpione ed il goal subito ai mondiali d'Italia '90 da Roger Milla del Camerun.