lunedì 5 maggio 2008

TRAVOLTI DA UN INSOLITO DESTINO NELL'AZZURRO MARE DI PORTO TORRES - REMAKE

E' di nuovo campionato, è di nuovo show. La Sa.Ma. Archifin Cosmos si presenta a Porto Torres come di consueto in formazione d'emergenza ma decisa quantomeno a ripartire nel torneo da quel secondo tempo di Muros giocato contro i forti amici della PlanetSoccer. Scenario simile, squadra di amici e conoscenti della Selecao di Porto Torres (soprattutto compaesani di Compà, Arrogudottu e PierSilvio l'Ostrogoto) e condizioni perfette per un gran spettacolo. Il confermatissimo regista Mister Capotosto sceglie il miglior cast da mandare in scena optando per Higuita fra i pali, linea difensiva con Vissani, Maestro, Starscky ed Arrogudottu, centrali Uanlò, Geometraaa, NonnuELogu e Acch, avanti Compà e Frisciò. L'inizio è trascinante, un'impressionante sequenza di emozioni unilaterali e dal colore marcatamente rossoblù costituito da importanti scene d'azione (grande possesso palla, pressing e pericolosi traversoni dal fondo) conditi con effetti speciali degni del miglior Spielberg (lisci, palle perse, goal sbagliati). All'improvviso, però, il colpo di scena che segna il passaggio dal divertimento al noir: incursione in area rossoblù della Selecao, tiro sbagliato dall'ottimo laterale gialloblù e destinato fra le braccia di Higuita proteso in tuffo ma intercettato dall'accorrente Arrogudottu che, nel tentativo di rinviare, svirgola il pallone per consegnarlo allo stesso autore del tiro che, a porta vuota, segue alla lettera il copione violentando l'immacolata rete. La tensione oscurava lentamente i fino allora allegri volti dei protagonisti, ormai dilaniati dal sortilegio infame di subire reti in ogni partita (unica eccezione, la prima di campionato contro il Codrongianos, per un computo di 36 goal in 21gare): ma la reazione d'orgoglio è una componente fondamentale di qualunque kolossal, e la Sa.Ma. di quest'anno, solo per questo, meriterebbe l'Oscar. Il tempo di riordinare le idee, con un'azione di Frisciò conclusa malamente e con un pizzico d'egoismo, che gli ospiti trovavano il pareggio. Geometraaa stilisticamente perfetto come suo solito lanciava lo stesso Frisciò che arrivato sul fondo puntava verso il portiere e, sull'uscita di quest'ultimo, effettuava un tiro/passaggio verso l'accorrente NonnuELogu, cercando il velo di Compà. Ma l'intervento di un difensore in scivolata faceva impennare la palla sulla quale, proprio Compà, si avventava ed insaccava di testa. Gioia, felicità e tripudio? No, troppo scontati i film con tale epilogo. Anche il geniale Quentin Tarantino avrebbe strabuzzato gli occhi dinanzi tali scene: urla, screzi, bisticci, accuse, inviti verso altri paesi. L'Occone teatro di una partita-processo: la magnificenza del cinema d'oggi. Il calcio inteso come sport, guerra legalizzata, tenzone, ma anche unione, spirito di gruppo e socializzazione, trasfigurato sempre nell'ambito della legalità in un'aula in cui i protagonisti diventavano simultaneamente avvocati, accusatori, difensori e giudici stessi. L'intervallo presentava la chicca dello show: lo spogliatoio si trasformava in una polveriera, tenori, baritoni e contralti raggiungevano il parossismo dell'altosonanza creando tensione e pathos fra i presenti allo stadio. Alla ripresa dello show, come nel Lago dei Cigni di Tchaikovsky, la tragedia: negli spogliatoi a simboleggiare la Fine restano il Cigno, Maestro, ed il Tacchino, Compà. Con in campo il Corvo CurreCurre e l'Avvoltoio Figlioccio di Vissani, i primattori cercavano fin da subito di allontanare quella cappa malefica abbattutasi fra la barriera corallina sorsense. Ma la malasorte è l'altro premio Oscar per cui la Sa.Ma. è in nomination da tempo. E fra sortite, assalti, capovolgimenti di fronte vari, arrivava l'inatteso colpo di scena: a dieci minuti dalla fine, un fallo in area della Selecao non veniva rilevato dall'arbitro, bravissimo nel rappresentare lo Stordimento Umano, e questo scatenava le veementi proteste rossoblù, colpevolmente troppo impegnati nel circondare la giacchetta nera e dimenticare gli avanti avversari che, con una prepotente azione sulla fascia destra si portavano in area e, con un cross su secondo palo servivano alla Volpe Borra un facile pallone da trasformare in goal. "Ira funesta infiniti addusse lutti ai portotorresi": così si può riassumere la reazione ospite dopo il 2-1, ma solo "ira funesta" e nessun lutto, se non grande disperazione per una grandissima occasione per Acch (solo in area: fuori!) ed un clamoroso palo di Branizi su girata da calcio d'angolo. Per contro, Vissani prendeva alla lettera la citazione omerica e con un'entrata materazziana per poco non adduceva lutto vero ai suoi amici portotorresi: rigore tuttavia respinto da Higuita. Nei 7 minuti di recupero, palpitazioni a non finire: rossoblù con nove undicesimi in attacco, poi contropiede letale Selecao a poco meno di tre minuti dalla fine e goal del 3-1 nonostante la disperata uscita di Higuita con tentativo di azzoppamento altrui. Ancora orgoglio a flutti con Frisciò che neanche un minuto dopo segnava la rete del 2-3 per vivere poi gli ultimi secondi di suspence in cui, un cross in area, metteva i brividi alla difesa di casa ed assistere ai titoli di coda accompagnati dal triplice fischio del The End. Sudore, delusione, sfinimento, rancore: tutte le componenti che caratterizzavano il mesto rientro negli spogliatoi dei rossoblù, oramai sordi ai sentiti complimenti degli avversari ("Ancora due minuti e ci facevate belli!!"), oramai rassegnati a vivere questo campionato con lo stesso ardore di sempre ma raccogliendo molto meno del seminato. Il Mister Pompignoli, da abile gestore di risorse umane, ordinava a fine gara l'immediato ritiro presso la sede di Maccia d'Agliastru per cercare di ritrovare la solidità di quel gruppo che sembra ultimamente scosso da troppe vicissitudini estranee al solo e circoscritto aspetto calcistico. Sono attese importanti novità in settimana. Nel frattempo, il prossimo turno di campionato vedrà gli atleti rossoblù impegnati ad Usini in una nuova e sicuramente entusiasmante interpretazione dello spettacolo che, ormai, si può considerare a tutti gli effetti lo show dell'anno.
Le Pagelle:
Higuita: voto 26. Come i goal subiti nelle sue quindici partite giocate. Si riscatta con il primo rigore parato quest'anno su tre calciati contro lui. Impallinato.
Vissani: voto 8. "Fatti l'hai li paggeddi? Mi devi punì "ottu" e ischribì "stratttosferrrico a porthu torra". Detto e fatto. Accontentato.
Maestro: voto 20. Come le sue presenze quest'anno nelle ventuno partite della Sa.Ma. Ormai cigola più di un carro armato del '15/'18. Spremuto.
Starscky: voto 14. Come le partite consecutivamente saltate in questo campionato per curarsi dalla pubalgia, di cui tuttora soffre, ma che gli consente di rischiare pur di rendersi utile alla causa. Audace.
Arrogudottu: voto 30. Come le maledizioni che lancia ogni volta che tocca il pallone con il piede, sofferente a causa della microfrattura mai curata e che, d'ora in poi, lo terrà fuori fino all'anno prossimo. Sciancato.
Uanlò: voto 7. Come le partite che mancano alla fine del campionato (leggasi: come le partite che mancano all'addio al calcio già programmato l'anno passato ma rinviato a questo, causa forza maggiore). Direttore Sportivo.
Geometraaa: voto 1. Come le assenze al bar del dopopartita. Appunto a Porto Torres, per la prima volta quest'anno, causa forte amarezza con relativo sacrificio del nettare ambrato, da lui tanto stimato. Mesto.
NonnuELogu: voto 40. Come i minuti di tempo concessi a Compà per vestire i galloni di capitano. Poi subito ripresi da lui, falso dimissionario. Condottiero.
Acch: voto 2. Come le occasioni da goal incredibilmente fallite da solo davanti al portiere. Ci ripetiamo: quest'anno non è lui ed Ittireddu sembra non sia solo una scherzosa invenzione. Scarico.
Compà: voto 7. Do-Re-Mi-Fa-Sol-La-Si. Conosce le sette note musicali perfettamente e negli spogliatoi lo dimostra con ottave inedite e degne dei ben più noti Pavarotti, Domingo e Carreras, ai quali somiglia non solo per la mole. Tenore.
Frisciò: voto 7. Come i goal segnati quest'anno. Pochini per la mole di gioco che svolge e per le 84 occasioni nitide capitategli in tutto il campionato. Impreciso.
CurreCurre: voto 3. Come i secondi che conta l'arbitro ogni volta che atterra il suo avversario. Più che da Lula sembra provenga dalla Tana delle Tigri. Hinochi.
Figlioccio di Vissani: voto 45. Come i gradi di angolatura della propria spina dorsale che lo rendono destrorso e propenso ad angolare troppo le sue conclusioni. Sghimbescio.
PierSilvio lo Scuoiatore: voto 32. Come gli anni compiuti questa settimana e per cui mega cena assicurata anche stavolta. Festeggiato.
Branizi: voto s.v. Che si può dire ad uno che prende il palo e, negli spogliatoi, precisa:"Palo non è goal; quindi non devo offrire cene!". C'è il sospetto l'abbia colpito apposta. LegnaVerde.
StanLaurel: voto 120. Come i km/h raggiunti scattando dall'area avversaria verso la propria nel disperato tentativo di bloccare l'avversario lanciato a rete. BipBip.
Mister Maccarrone: voto 47. Come le partite di campionato da allenatore Sa.Ma. Non è neanche arrivato a cinquanta, e già si voleva dimettere. Si vede che non ha un Cellino come presidente. Longevo.















Compà nella locandina dello Show

7 commenti:

  1. bellissimo compà versione tenore ma il colore della camicia non è troppo scontato?

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  2. in versione tenore bianco classico....tra amici caldi colori pastello

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  3. compa' e' bellissimo in qualsiasi versione

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  4. anche con il completo bianco e la maglia col nome kuntakinte

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  5. veramente compà sta a meraviglia con il suo golfino naturale puro pel,abbinadogli una bella cravattina sarebbe male

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  6. si chiama maglia della salute in fibra naturale.....

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